Metamorphosis (2021)

Carlo R. M. A. Santagiustina

Four 360°/VR Web Land art videos

Segue la versione italiana

Metamorphosis is a digital artwork in four acts, narrating the transformation of Venice and its citizenship in relation to the 2019 Acqua Granda, as seen through the web. The work begins with the scene "Don't worry", which captures the change of atmosphere experienced in the city as the situation stretches the limits of the usual and the expected. The motif of the song, which is repeated throughout the scene, changes in its meaning in relation to the context, which becomes increasingly problematic and anxiogenic. The second scene, entitled "Look down", violently drags the spectator into a space with no emergency exit. The water, driven by a message full of anger and frustration, penetrates the houses, starting from the most exposed and vulnerable ones. The scene and its music evoke human's misery while facing an “unfair nature”. The following scene, called "Surprised Eden", tells of the limits of art and science as processes of imagination, representation and anticipation of the future. From the towering edifice of knowledge, the viewer observes and listens to the iterations of a predictive model that arrives too late to convergence. The scene “Futureless Litany” closes the work with an atmosphere of mirth with a bitter aftertaste. When the event is over, some roll up their sleeves, others are gripped by despondency, while the whole community takes stock. In doing so, Venice is redrawn into a horizonless litany. Like stranded wrecks, the spectators watch an ancient force re-establish its rule as it spreads like a new tide through the city. The leitmotif of the work is inspired by people's expectations, uncertainties and reactions expressed through social media and captured by AquaGranda's digital community memory. The visual and sound composition of Metamorphosis is a multimedia collage of digital content transformed and assembled by the artist. Many of these contents are symbolic and evoke new myths from the Web related to the event. The artist thus selects, extracts and transforms these elements, using digital tools, and then returns them to the Web land in the form of a 360° interactive installation, uploaded on YouTube. Once the installation is online, it starts to dialogue again with its surrounding ecosystem, continuing its transformation. Internet users and algorithms define its perspective, context and speed of execution, redetermining its meaning and diffusion. The Web and its community thus reappropriate the transformed digital materials that had been taken away by the Web land artist.

Carlo Santagiustina is a post-doctoral researcher and an adjunct professor of Behavioural Economics at Ca’ Foscari. His research project focuses on risk perception, uncertainty, and beliefs communication through the web. For analysing online debates, he develops digital methods and social media observatories, contributing, inter alia, to the ODYCCEUS project. He is also researcher for the MUHAI project on human-centric AI, at the Venice International University.

Metamorphosis è un’opera digitale in quattro atti, che racconta la trasformazione di Venezia e della sua cittadinanza in relazione all’Acqua Granda del 2019, vista attraverso il web. L’opera comincia con la scena “Don’t worry” che cattura il cambiamento d’atmosfera che si vive in città, mentre la situazione sfora i limiti dell’abituale e dell’atteso. Il motivo della canzone, che si ripete durante l’intera scena, cambia nel suo significato, in relazione al contesto che diventa sempre più problematico e ansiogeno. La seconda scena, intitolata “Look down”, trascina violentemente lo spettatore in uno spazio senza vie di fuga. L’acqua, spinta da un messaggio pieno di rabbia e frustrazione, penetra nelle case, cominciando da quelle più esposte e vulnerabili. La scena e la sua musica evocano la miserabilità dell’uomo di fronte a una “natura iniqua”. La scena che segue, chiamata “Surprised Eden”, racconta dei limiti dell’arte e della scienza come processi di immaginazione, rappresentazione e anticipazione del futuro. Dall’alto edificio del sapere lo spettatore osserva e ascolta le iterazioni di un modello predittivo che arriva troppo tardi a con- vergenza. La scena “Futureless Litany” chiude l’opera con un’atmosfera di allegria dal retrogusto amaro. Ad evento finito, alcuni si rimboccano le maniche, altri si fanno attanagliare dallo sconforto, mentre la cittadinanza intera tira le somme. Nel farlo viene attirata da una litania senza orizzonte. Come relitti incagliati, gli spettatori osservano un’antica forza ristabilire il suo dominio, mentre si diffonde come una nuova marea per la città. Il filo narrativo dell’opera si ispira alle aspettative, incertezze e reazioni delle persone espresse attraverso i social media e catturate dalla memoria collettiva digitale di Aqua Granda. La composizione visiva e sonora di Metamorphosis è un collage multimediale di contenuti digitali trasformati e assemblati dall’artista. Molti di questi contenuti sono simbolici ed evocano nuovi miti provenienti dal Web in relazione all’evento. L’artista, così, seleziona, estrae e trasforma questi elementi, mediante l’utilizzo di strumenti digitali, per poi restituirli alla Web land in forma di installazione interattiva a 360°, caricata su YouTube. L’installazione, una volta online, ricomincia a dialogare con l’ecosistema che la circonda, continuando la sua trasformazione. Internauti e algoritmi ne definiscono la prospettiva, contesto e velocità di esecuzione, rideterminandone il senso e la diffusione. Il Web e la sua comunità si riappropria così dei materiali digitali trasformati, che erano stati sottratti loro dal Web land artist.

Carlo Santagiustina è un ricercatore postdoc e professore aggiunto di Eco- nomia Comportamentale a Ca’ Foscari. Il suo progetto di ricerca si concentra sulla percezione del rischio, l’incertezza e la comunicazione delle credenze attraverso il web. Per l’analisi dei dibattiti online sviluppa metodi digitali e osservatori di social media, contribuendo, tra l’altro, al progetto ODYCCEUS.È anche ricercatore per il progetto MUHAI sull’IA umano-centrica, presso la Venice International University.